Some Other Orders


LOPPIS OPENLAB GALLERIA e PIANO SECONDO

presentano

Adriano Annino | Enrico Azzolini | Cristiano Baricelli | Antonio Cavicchioni

SOME OTHER ORDERS

A cura di Domenico Russo
Inaugurazione 14 novembre ore 18.00
14 – 30 novembre 2015

Adriano Annino | Enrico Azzolini | Cristiano Baricelli | Antonio Cavicchioni
SOME OTHER ORDERS

di Domenico Russo

Abbiamo dimenticato il profondo e perso la capacità di fermarci per respirare. L’era della mercificazione ci ha esiliati in superficie, limitando la nostra capacità d’andare a fondo nella realtà. Così osserviamo sempre meno tra le pieghe del mondo e i segni, di cui il giorno sempre ci circonda, sfumano abbandonati nell’ombra.
La mostra Some Other Orders è un anfratto nello sconosciuto, un tentativo alieno d’allontanamento dall’usuale, dalla consuetudine e una reazione decisa alla piega che i fatti hanno preso. Si vuole afferrare dagl’occhi lo sguardo e ficcarlo nell’intercapedine del reale per richiamare l’attenzione su un tipo d’arte che non avverte il bisogno di decorare e che non solo racconta, ma sente e vede oltre la comune soglia di percezione. Negli spazi lontani delle nostre coscienze e dove volgiamo la vista più per abitudine, in mezzo agli oggetti che ci circondano o nei vuoti intorno i nostri palazzi, Adriano Anninno, Enrico Azzolini, Cristiano Baricelli e Antonio Cavicchioni scorgono connessioni e dettagli che ci sfuggono.
Da queste differenti prospettive si accede a un qui diverso, discostato dalla solita idea di rappresentazione, per fissare una sequenza del reale il cui punto di partenza è lo spirito sensibile dell’artista e quello d’arrivo un luogo di percezione inconsueta. Dalle opere dei quattro artisti s’evince una realtà trasversale a tratti mistica, collocata poco al di là della nostra, ma inevitabilmente legata ad essa. Così si rimanda alla possibilità iniziatica dell’immagine il cui potere spinge in una dimensione altra, come mettere un piede nello spazio sconosciuto e ultraterreno in cui esistono ordini e livelli diversi, ma inevitabilmente influenzati e influenzanti il nostro mondo.
Essi scavano nel non visibile pertugi oltre i quali si cela il segreto. Ci arrivano per gradi di sensibilità, per ordini, dove uno dei primi è la vertigine: sensazione primaria che gli artisti avvertono durante quegli attimi che precedono la manifestazione delle sottigliezze che poi s’espanderanno nei loro lavori.
Dalla materia creativa di Some Other Orders, il meraviglioso e il tremendo scaturiscono e si mescolano alle simbologie di Annino in Grouper, ai volti della eterei in Aliaj Niveloj di Azzolini, ai personaggi perfidi di Baricelli in Il Caos e agli individui dispersi di Cavicchioni in The Miracle of the River Han. E la realtà ormai messa a nudo svela i fantasmi della memoria collettiva.
Alle immagini è lasciato l’onere di calibrare l’intensità con cui l’osservatore si muoverà nelle svariate interconnessioni tra il mondo e la vita. Senza la vita l’arte perderebbe di contenuto e la vita senza l’arte scivolerebbe continuamente su una piatta superficie.
Seguiamo Ungaretti quando diceva che il poeta deve farsi sacerdote per fare il sacro, in modo che tutto rimanga unito, che il senso non si dissolva nel vuoto di una corsa senza meta.
Il ruolo di Annino, Azzolini, Baricelli e Cavicchioni riguarda un atto creativo che perdura oltre la realizzazione dell’opera e si completa nel momento in cui la mediazione tra alcuni altri ordini e l’uomo ha inizio. Essi si ergono a mediatori per fare dell’osservatore una fucina di rigenerazione, dove sensazioni e significati nascosti si presentano alle coscienze impedendo che il senso stesso dell’arte scivoli via vano.

Enrico Azzolini __ Aliaj Niveloj.
Enrico Azzolini nasce a Parma nel 1981.
Si diploma all’Istituto d’Arte Paolo Toschi e si laurea all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2010, indirizzo Pittura.
Nel 2008 espone alla Galleria comunale d’Arte Palazzo del Ridotto di Cesena nella mostra “Doppio Sogno” con testo e catalogo a cura di Sabrina Foschini, organizzazione Galleria Fiorella Pieri.
Nel 2010 viene invitato da Massimo Pulini per la mostra “La croce, la testa e il piatto, iconografia di San Giovanni Battista” alla Biblioteca Malatestiana di Cesena e partecipa inoltre alla mostra “Amor Proprio” alla Galleria Percorsi Arte contemporanea di Rimini a cura di Sabrina Foschini e Alessandro Giovanardi.
Nel 2012-2013 partecipa all’edizione di “Selvatico spore due” con la mostra “E Bianca, una parola diversa per dire latte” al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, con testo e catalogo a cura di Massimiliano Fabbri.
Nel 2014 apre la sua mostra personale “Tremante” alla Galleria Loppis OpenLab di Parma a cura di Elena Saccardi e Alessandro Chiodo e partecipa all’edizione di Floor For Artists con la mostra 31daysOff presso il Castello di Felino di Parma.

Criasiano Baricelli  __ Il Caos
Cristiano Baricelli è nato a Genova il 10 ottobre 1977, città in cui risiede e lavora. Autodidatta, dal 1997 elabora una personale tecnica di disegno basata sull’uso della penna a sfera. Tale tecnica consente la stesura di una fitta e sottile campitura di segni, una tessitura a punti, tratti, virgole sfumata e minuziosa.
Dopo gli esordi con la galleria genovese San Bernardo, ha partecipato a varie mostre collettive e personali,e collabora con riviste d’arte e di illustrazione. Nel 2008 alcune sue opere sono state riunite nel volume Corpus Homini, con testi di Paolo Tedeschi, pubblicato dalla casa editrice genovese Grrrzetic.
Nel 2011 è stato protagonista di una session Live drawing del programma Rai Tunes condotto da Alessio Bertallot.

Adriano Annino __ Grouper
Adriano Annino (Napoli, 1983) sviluppa una ricerca artistica in ambito pittorico
sperimentando la contaminazione con linguaggi eterogenei che spaziano dalla musica all’immagine in movimento,
indagando la contemporaneità nelle dinamiche relazionali all’interno della comunicazione post-digitale. 
Vive e lavora a Milano. 

Antonio Cavicchioni __ The Miracle of the River Han
Nato a Montecchio Emilia nel 1984, frequenta il corso di chitarra classica presso l’istituto musicale pareggiato Achille Peri di Reggio Emilia, laureatosi in Scienze della Comunicazione presso l’Università di Bologna, si dedica alla fotografia ormai da diversi anni. Arriva a questa disciplina dalla passione per il cinema, dalla ripresa dell’immaginario cinematografico di Peter Greenawey, dei suoi primi cortometraggi come Vertical feature remake, dalle atmosfere cupe desunte dall’opera di David Lynch, dalla psichedelia di Jodorowsky.
Fonti di ispirazione sono per lui, inoltre, i paesaggi surrealmente sospesi nel tempo del fotografo reggiano Luigi Ghirri, che riscopre attraverso la frequentazione dei medesimi luoghi di formazione, in generale la fotografia asiatica di autori come Araki e Lieko Shiga, gli scatti di Jacob Aue Sobol che da una nuova forma all'idea di fotografia documentaria.
Viene selezionato come finalista in autorevoli concorsi internazionali come Encontros da Imagem (Portogallo), Photovisa (Russia) e Monat der Fotografie Berlin (Germania).
Attualmente vive e lavora tra l'Italia e la Corea del Sud.

LOPPIS OPENLAB GALLERIA @PIANO SECONDO
Via La Spezia 90, Parma