Come sopra così sotto - Elisa Bertaglia | Ludmila Kazinkina | Agnese Skujina
LOPPIS OPENLAB Galleria
presenta
Elisa
Bertaglia | Ludmila Kazinkina | Agnese Skujina
COME SOPRA,
COSÌ SOTTO
A cura di Chiara Serri
Inaugurazione 14 novembre
ore 17.00
14 novembre 2015 - 9
gennaio 2016
Elisa Bertaglia | Ludmila Kazinkina | Agnese Skujina
COME SOPRA, COSÌ SOTTO
di Chiara Serri
Come sopra, così sotto. Parole incise sulla
Tavola di Smeraldo, testo sapienziale rinvenuto – secondo la leggenda – in
Egitto, prima dell’era cristiana. Dal «quod est inferius, est sicut quod est
superius, et quod est superius, est sicut quod est inferius» [1] di Ermete Trismegisto, padre dell’Ermetismo, una mostra di Elisa Bertaglia,
Ludmila Kazinkina ed Agnese Skujina che, attraverso il confronto diretto di tre
artiste provenienti da diverse culture, si propone di indagare gli strati
profondi della pittura, dove la materia è memoria [2],
l’esperienza personale eco di un vissuto collettivo, di un eterno fluire
disseminato di forme simboliche e archetipe.
Punto
di forza del progetto, la presenza di sei opere su carta realizzate dalle tre
pittrici in momenti successivi, uno strato dopo l’altro. Accettando la sfida
lanciata dalla Galleria Loppis OpenLab, Bertaglia, Kazinkina e Skujina si sono
messe in gioco con grande disponibilità, offrendo il proprio lavoro alle
colleghe ed intervenendo sulle loro ricerche. Passaggio dopo passaggio, a volte
in punta di piedi, a volte con maggiore vigore, aggiungendo, togliendo o
capovolgendo la tavola, alla ricerca di un equilibrio finale, per preservare i
segni già riportati sul foglio innervandoli, però, di nuovi significati.
Il
risultato? Opere autonome nelle quali sono certo riconoscibili alcuni elementi
che appartengono a singole poetiche (il monolite, l’airone, la figura sottile,
il gatto, la natura sublime), ma immersi in una comune atmosfera, in un
paesaggio d’impronta nordica privato di riferimenti spazio-temporali. Immagini
oniriche, a volte surreali, che richiamano il vivere secondo natura, la
riappacificazione con la parte istintuale dell’essere, la ricerca delle proprie
radici.
Composizioni
liquide, vibranti, in cui il sopra e il sotto si specchiano, l’orizzonte è
incerto, l’elemento figurale (una mano, un albero, una panchina) bilanciato da
una pittura di macchia che tende ad annullare i piani prospettici rendendo ogni
elemento presente, senza gerarchie suggerite o chiavi di lettura primarie.
Colori prevalenti: il grigio di Ludmila Kazinkina e l’ocra di Elisa Bertaglia,
arricchiti da iniezioni di giallo, rosso, verde e celeste, riferibili
soprattutto al lavoro di Agnese Skujina, la cui tavolozza presenta una maggiore
estensione cromatica.
Dal
lavoro comune, alla ricerca individuale che, grazie anche al costruttivo
confronto con le opere delle altre artiste, presenta alcune interessanti
novità.
Elisa Bertaglia (Rovigo, Italia) espone
un’opera a tecnica mista di grandi dimensioni ed alcune carte più piccole in
cui, accanto al segno raffinato che caratterizza il suo lavoro, si riscontra
una rinnovata attenzione per la pittura. Velature di colore e materia grassa alternata
a materia magra per dare corpo a forme acquatiche che rivelano una maggiore
capacità tonale. Visioni duplici della natura, madre e matrigna, “abitata” da
animali simbolici e bambini in procinto di tuffarsi, metafora del difficile
passaggio dall’infanzia all’età adulta.
Ludmila Kazinkina (Kaluga, Russia) presenta
due grandi opere ad olio su tela ed alcune carte a tecnica mista di piccole
dimensioni, tutte realizzate nel 2015. Una nuova fase di ricerca che, dopo la
marcata prevalenza di un grigio ottundente, apre ora al colore. In parte
private dei consueti riferimenti spaziali (la stanza claustrofobica delle prime
opere), le sue figure femminili, sempre diafane ed eleganti, muovono in spazi
indefiniti, mentre i loro corpi si sciolgono lentamente in un fondo di terra e
d’acqua, in un humus fertile che
raccoglie storie e memorie.
Agnese Skujina (Limbazi, Lettonia), per
finire, partecipa alla mostra con un acrilico su carta di grandi dimensioni,
quattro opere di medio formato ed alcune carte più piccole realizzate nel 2014.
Sovrapposizioni di colore liquido, casualità veicolata, paesaggi incontaminati
in cui si esplica l’epifania di una natura sublime. Visioni possibili ma, allo
stesso tempo, evanescenti, filtrate dalla fantasia e dal ricordo. Opere estremamente
ricche di colori e dettagli che, a poco a poco, hanno eroso la figura umana
sino ad annullarne la presenza, per lasciare campo ad alberi, fili d’erba e
specchi d’acqua.
Ricerche
diverse, percorsi paralleli, culture lontane accomunate, tuttavia, dal profondo
interesse per la natura, per il lato libero, selvaggio dell’essere umano, tra
realtà, sogno ed immaginazione.
LOPPIS OPENLAB GALLERIA
Via
La Spezia 90, Parma